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Società Offshore – Dove Aprire Societa All’ Estero?

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Nel corso degli anni l’utilizzo del termine offshore è diventato di dominio pubblico, sempre più aziende utilizzano i paradisi fiscali per ottenere diversi benefici. Nei prossimi paragrafi analizzeremo nel dettaglio tale tema, focalizzando l’attenzione sul funzionamento, le caratteristiche e i benefici nell’utilizzare una società offshore.

Cosa significa Società Offshore

Con il termine off-shore, traducibile in “fuori giurisdizione” si identifica una società costituita in Paesi in cui le spese fiscali sono limitate, e dove le istituzioni permettono di avere una garanzia sul segreto bancario, aggiungendo un alto livello di privacy.

I Paesi di riferimento non sono vincolati alle richieste delle magistrature estere, aumentando la complessità dell’iter per ottenere eventuali documentazioni nelle indagini dei giudici. Nella gran parte dei casi per ottenere una società offshore come nel Delaware sono necessarie al massimo 48 ore, svincolandosi da dipendenti e uffici.

L’utilizzo di queste società è in molti casi legato alle attività finanziarie, oppure commerciali, svolte in altri Paesi, in cui sono possibili ingenti guadagni. La pressione fiscale è estremamente contenuta rispetto all’Italia.

Come funziona aprire in paesi offshore

Affinché si possa comprendere al meglio la cosa sia aprire società in paesi offshore è opportuno analizzare il funzionamento di tale sistema. Il meccanismo che regola una società offshore si basa principalmente sul legame che c’è tra separazione della proprietà e detenzione dei beni.

Chi avvia una società offshore ha come obiettivo quello di evitare la tassazione dei redditi nel proprio Paese, usufruendo dei tassi più agevoli in un Paese straniero.

Per ottenere tali vantaggi non vi è la necessità di trasferire le ricchezze direttamente nel paradiso fiscale, ma il vincolo risiede nello stabilire la sede legale della società nel Paese di riferimento. Infatti, i beni, siano questi digitali oppure fisici, possono essere collocati in qualsiasi luogo del mondo, come è facile dedurre per le aziende italiane, in Italia.

Tale processo di applicazione genera quello che è il funzionamento di una società offshore. Ogni azienda o privato può, con sistemi legali, registrare la gran parte dei propri guadagni o delle transizioni economiche nei paradisi fiscali, pagando le tasse a seconda del Paese più conveniente.

Sebbene il funzionamento sia estremamente semplice è opportuno riportare un esempio per ottenere un quadro più dettagliato.

Esempio di costituzione offshore

Ponendosi nella condizione di gestire una multinazionale del settore dell’abbigliamento, che acquista i propri oggetti in un Paese in cui il costo dei beni o della manodopera è inferiore all’Italia; stabiliamo che tali beni vengano rivenduti in Europa.

Qual è il Paese a cui bisogna versare le tasse sui profitti ottenuti? La risposta a tale domanda è: ovunque la società decida sia più conveniente. Non è un caso che sempre più aziende decidano di usufruire di paradisi fiscali per le loro attività, condizione che permette di decidere a quale nazione sottostare per il pagamento delle imposte.

Non è detto per forza andare in paradiso fiscale, si può prendere come esempio di aprire una società in Bulgaria per esempio, di tassazione bassa e uno schema fiscale molto snello, offshore vuol dire in sostanza aprire fuori dal paese dove si vive e avere una convenienza nel farlo.

Sebbene tale ragionamento rappresenti le fondamenta delle società offshore, non tutti i Paesi garantiscono gli stessi vantaggi. Nelle prossime righe analizzeremo i Paesi più interessanti per veicolare la propria società offshore, a seconda delle esigenze.

San Marino è offshore? Certo che si

Come per tutte le società fuori dal paese do si vive, anche San Marino è offshore, infatti vi sono delle caratteristiche che si evidenziano rispetto ad altre, esaminando quelle inerenti a un’attività offshore se ne possono identificare diverse.

  • Attività economica: una società offshore non svolge alcuna tipologia di attività economica nel Paese in cui sono state costituite. Tale condizione consente diversi vantaggi come vedremo successivamente;
  • Paradisi fiscali: come è facile dedurre, caratteristica di grande rilevanza di una società offshore risiede nella sua capacità di avere una sede in paradisi fiscali. In questo contesto si possono ottenere benefici economici rilevanti, nella rivendita dei beni oppure dei servizi acquistati.
  • Tassazione: il numero crescente di società offshore è dovuto principalmente ai tassi ridotti. Le aziende che decidono di usufruire di paradisi fiscali beneficiano di tasse più basse, condizione legata al Paese di riferimento. Non tutti i paradisi fiscali hanno i medesimi tassi, scegliere il Paese più adatto alla propria attività lavorativa è altrettanto importante.
  • Conti annuali: chi utilizza paradisi fiscali non ha l’obbligo di presentare conti annuali, non vi sono costi di revisione oppure spese contabili differentemente per chi apre una società in Slovenia o in Europa. Per alcune attività lavorative potrebbe non essere un vantaggio, ma tale caratteristiche è uno dei punti di forza dei sistemi offshore.
  • Registrazione: oltre al risparmio prettamente legato alla tassazione, registrare e costruire una società offshore è economico. Il costo si lega principalmente al pagamento dei servizi dell’avvocato per avviare la costituzione della stessa.
  • Costi annuali: una delle caratteristiche più rilevanti di una società offshore è da identificare nei bassi costi di manutenzione durante l’anno. La riduzione dei costi aziendali è un tema molto importante per le società, che in questo modo possono abbassare notevolmente le spese complessive per la gestione dell’attività lavorativa.
  • Riunioni: per quanto possa sembrare una caratteristica di poco conto, una società offshore non ha l’obbligo di tenere riunioni. Non essendoci un sistema onshore, cioè fondato nel Paese di riferimento, non vi sono vincoli particolari nella gestione delle comunicazioni.

Dove aprire la società all’estero?

Benché l’apertura di una società offshore non sia complessa, è molto importante conoscere e valutare bene dove conviene aprire società all’estero, quali siano i Paesi che permettono di usufruire di determinati benefici. Esaminiamo quelli più richiesti: Panama, Cipro, Bahamas, Svizzera, Mauritius e Olanda.

Panama

Panama è uno dei paradisi fiscali più interessanti, soprattutto per gli ottimi servizi inerenti al segreto bancario e la riservatezza. Da un punto di vista prettamente tecnico, questo Paese non necessita di un pagamento d’IVA nelle transazioni con i privati, ma in molti casi non si è accettati se di dovesse vendere ad altre aziende italiane.

Cipro

Altro paradiso fiscale di grande interesse è Cipro, Paese che riduce al minimo la burocrazia. Richiedere e ottenere una partita IVA è molto semplice, tanto quanto la contabilità annessa.

Bahamas

Chi decide di usufruire di questo Paese, per avviare una società offshore, usufruisce principalmente di due benefici: non vi sono imposte sui redditi e non vi sono ritenute alla fonte.

Svizzera

Sebbene in Svizzera vi siano delle procedure burocratiche molto più lunghe e complesse, la vicinanza all’Italia aiuta notevolmente le aziende che hanno un alto fatturato. Tantissime banche limitano l’accesso solo alle società che effettuano un deposito di almeno 1 milione di euro.

Mauritius

Questo Paese permette di beneficiare di buone aliquote per la tassazione, oltre un’ottima protezione dei dati personali. L’apertura del conto è rapida e molto semplice, a cui in molti casi si aggiungono dei servizi come la carta di credito e l’e-banking.

Olanda

Sebbene l’Olanda abbia una tassazione molto alta, in alcune condizioni può essere una valida soluzione. Infatti, in questo Paese non si applica l’imposta societaria agli utili da partecipazione.

Oltre a tutti questi paesi sopra citati ce ne sono assai altri vantaggiosi come le tasse in Delaware oppure in Wyoming.

Gli aspetti legali e vantaggi di aprire all’estero e lavorare dall’Italia

La semplicità di apertura di una società offshore all’estero e legalmente dipende dal suo funzionamento e potrebbero indurre tantissime aziende e privati ad avviare tale processo di realizzazione. Sebbene l’acquisto di beni e servizi in un altro Paese sia tecnicamente fattibile, il processo burocratico e reddituale potrebbero incorrere in complicazioni impreviste.

Nel corso degli anni si è molto discusso sulla questione legale di tale sistema. Vi sono sempre delle contrapposizioni tra chi lo ritiene un processo consono e chi invece lo reputa un meccanismo, oltre che poco etico, anche deleterio per la libera concorrenza.

Per quanto esistano ancora oggi tantissime società offshore, i controlli dei Paesi più importanti si stanno infittendo, contrastando di fatto le frodi e le evasioni fiscali.

Tale controllo è particolarmente evidente con l’introduzione del CRS (Common Reporting Standard) e del TIEA (Tax Information Exchange Agreement), a cui si aggiunge la versione statunitense del CRS, cioè il FATCA. Questi documenti hanno modificato in modo netto le incorporazioni offshore, rendendo di fatto estremamente complessa la creazione di una struttura offshore efficiente.

Si può aprire una società offshore online?

Esulando il ragionamento da un’attività offshore internazionale, qual è la relazione tra paradisi fiscali e normativa italiana? Il sistema fiscale italiano applica principalmente due metodologie per contrastare il fenomeno dell’offshore. Partiamo dal presupposto che aprire uan società offshore anche online è assolutamente possibile e legale, ripetiamo non è illegale possedere un’azienda all’estero ma come si utilizza.

Nella condizione in cui l’azienda di riferimento risieda in un Paese in cui sono stati firmati accordi contenenti il CRS, allora si applica un vincolo fiscale tra gli investimenti sostenuti fuori dall’Italia. Affinché si possa evitare tale condizione sarebbe opportuno trasferire la residenza fiscale all’estero.

Alcuni esempi offshore pratici:

Nel primo caso vi è l’applicazione della normativa Transfer pricing, cioè quella sui prezzi di trasferimento. Il documento ha la capacità di definire i vincoli per evitare cessioni di servizi o beni a società terze con un valore maggiore o minore rispetto a quello di mercato. Tale condizione permette di livellare quelli che sono i costi reali di un bene o di un servizio in base al Paese di acquisto e quello di vendita.

Nel secondo caso vi è un’attenzione particolare ai redditi per le società di capitali, questi vengono forniti dalla disciplina Controlled foreign companies (CFC). Nello specifico vi è una regolarizzazione del controllo delle tasse verso l’estero, identificata nell’art. 167 del DPR n. 917/86.

Oltre a questi due aspetti fondamentali da tenere in considerazione, è opportuno fare attenzione anche al monitoraggio fiscale delle attività estere. Le persone fisiche, come riportato nelle direttive del Fisco, devono risiedere fiscalmente in Italia se dispongono di società estere. Queste dovranno indicare nel quadro RW del modello Redditi PF tale condizione.

Anche in caso di una LTD offshore con apertura di società in Inghilterra c’è da specificare che è assolutamente lecito avere una LTD inglese.

In questo modo vi è un controllo maggiore sui movimenti aziendali, incrementando il numero di informazioni scambiabili tra un Paese e l’altro. Uno dei casi più evidenti è dato dalla Svizzera, che nei prossimi anni abbandonerà completamente il segreto bancario, rendendo di fatto disponibili le informazioni a tutti i Paesi dei propri correntisti nel caso di richieste specifiche da parte degli Enti preposti.

Oltre alle condizioni prettamente fiscali da tenere in considerazione, la domanda che tantissime persone si pongono è se una società offshore sia legale oppure illegale.

Aprire una società all’estero è legale?

Sebbene i controlli siano nettamente aumentati, aprire una società offshore in un paradiso fiscale è legale, nessuno può vietare a un privato oppure a un’azienda di aprire una società di questa tipologia. Tale ragionamento è ovviamente vincolato a operazioni lecite, nel caso in cui vi fossero delle attività illecite oppure un sistema di evasione fiscale per non pagare le tasse in Italia si sfocerebbe nell’irregolarità.

Per quanto nell’immaginario comune, una società offshore venga identificata come un’attività illegale, in realtà non è conseguenziale. Le aziende criminali, volte al riciclaggio di denaro, negli anni passati hanno utilizzato società offshore, ma con le norme stringenti presenti attualmente, tale processo è sicuramente meno semplice da portare a termine.

Se da un punto di vista pratico, la realizzazione di una società offshore non è illegale, è importante chiedersi quando lo diventi. L’avvio di un’azienda offshore diventa illegale quando si vuole applicare una pianificazione volta all’abbattimento della tassazione con emissione di fatture di comodo.

Vi è una vera e propria irregolarità quando un’azienda, che risiede in Italia, non dichiara le quote azionarie alle autorità italiane. Altra condizione che pone in una posizione di irregolarità è anche possedere una società con sede in Italia e allo stesso tempo il suo proprietario è amministratore della società offshore.

Costi per costituire una società all’estero

Costituire una società all’estero è veloce e semplice, ma quanto costa? Sebbene non vi siano dei valori ben definiti del costo di una società offshore, è possibile identificare un prezzo variabile tra i 400 euro ai 5 mila euro. Tale forbice dipende principalmente dalla giurisdizione in cui si decide di incorporare la società. Un Paese come Malta ha un costo maggiore poiché membro dell’UE, agevolando l’azienda in diverse attività sul mercato Europeo.

Altra componente che ne determina il costo è la finalità di utilizzo. Registrare una società offshore per la vendita costa molto meno che avviare una società di comodo.

Oltre a tali costi legati alla giurisdizione, anche i costi annuali possono differire. Moltissimi Paesi offrono costi di gestione pari a zero, altri sono invece particolarmente incisivi sulle spese complessive.

Vantaggi di aprire una partita iva estera

Attualmente in Italia tantissime aziende dispongono di una società offshore, ma quali sono i benefici concreti che riescono a trarne?

Tasse: uno dei vantaggi più importanti risiede nel pagare meno tasse. Chi decide di avviare tale tipologia di attività ha come scopo principale quello di abbattere i costi delle tasse su beni e servizi acquistati, ottenendo guadagni superiori al termine dell’anno fiscale.

Burocrazia: altro elemento di grande importanza è da identificare nella burocrazia molto più semplice e flessibile. La gestione burocratica in Italia è particolarmente ingolfata, condizione che viene quasi del tutto eliminata in Paesi maggiormente digitalizzati.

Privacy: per quanto le nuove normative riducano drasticamente le capacità di tutela della privacy, le società offshore garantiscono una maggiore salvaguardia rispetto alle banche tradizionali. Le operazioni più soggette a riservatezza sono quelle legate alle operazioni di apertura del conto corrente e alle transazioni in uscita e in entrata. A tali caratteristiche si aggiunge anche il segreto bancario.

Carte di credito: uno dei benefici più importanti nel servirsi di servizi offshore risiede nelle carte di credito anonime. Affinché le banche possano consentire il massimo livello di privacy, offrono carte di credito utilizzabili in tutto il mondo senza intestatario. Tale condizione permette di svincolarsi completamente da controlli mirati sulla propria persona.

Beni posseduti: ulteriore beneficio è da ricercare nella protezione dei beni posseduti dalla società. Ogni azienda può contare sulla massima riservatezza, ottenendo privacy sui beni di riferimento.

Svantaggi

L’utilizzo di una società offshore offre diversi vantaggi, ma non bisogna sottovalutare quelle che sono le criticità. Cerchiamo di esaminare gli svantaggi più significativi che aziende e privati possono riscontrare in tale sistema.

Aziende italiane: una delle criticità più evidenti si presenta nei rapporti con le aziende italiane. Tantissime aziende nazionali non accettano collaborazioni o rapporti di lavoro con società offshore, condizione dovuta alle normative precedentemente esaminate che spingono i venditori a evitare collaborazioni di questa tipologia.

Costi: come evidenziato nelle righe precedenti, sebbene sia veloce e semplice avviare una società offshore, i costi possono essere rilevanti nel caso in cui si scegliesse un Paese particolare. Un’attività tradizionale può essere economicamente conveniente, mentre una società che ha un rilevante capitale d’investimento, ha la necessità di investire una cifra importante inizialmente.

Anonimato delle carte: le carte di credito anonime sono un enorme vantaggio per chi le utilizza, ma non tutte sono accettate dai negozi italiani. In molti Paesi non si presentano problematiche, ma in Italia vi sono dei limiti a cui fare attenzione.

Consulenza fiscale per aprire una società estera

La gestione di una società offshore, soprattutto per quanto concerne i limiti di legalità e fiscalità, non è sicuramente semplice. Per quanto negli ultimi anni tali sistemi sono sempre più utilizzati dalle aziende, pianificare nel modo corretto il Paese più adatto alla propria attività lavorativa o un business plan funzionale non è assolutamente per tutti.

Servirsi di un consulente fiscale internazionale può aiutare coloro che hanno intenzione di adottare tale strategia di marketing, prendendo atto di quelli che sono i limiti e le potenzialità di tale processo. Sebbene i vantaggi siano notevoli, altrettanti sono gli svantaggi, che possono amplificarsi con le nuove normative italiane.

La condizione legale di tale metodo finanziario si contrappone all’etica di un sistema volto alla libera concorrenza, ma affinché possa essere applicato nel migliore dei modi è indispensabile che vi sia una guida fiscale competente.

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