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Aprire Società in Svizzera – Costi e Anonimato

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È tristemente risaputo che l’attività d’impresa in Italia deve sopportare il peso, talvolta eccessivo, di una pressione fiscale asfissiante.

La normativa in materia è arzigogolata, sovrabbondante, talvolta contraddittoria: anche in totale buona fede e con la miglior assistenza fiscale possibile, può essere difficile destreggiarsi tra norme, decreti e circolari. Nonostante da più parti si siano levati, negli anni, proclami e promesse di una riorganizzazione delle normativa fiscale a carico delle imprese, i Governi non sembrano essere realmente interessati ad una revisione organica della tematica. Di conseguenza, sono sempre di più gli imprenditori che volgono la loro attenzione verso l’estero per portare avanti la loro attività d’impresa. Nella maggior parte del mondo, infatti, le normative fiscali sono molto più snelle e lineari, e l’incidenza di tasse e imposte sul capitale è meno opprimente.

Tra le destinazioni più gettonate per gli imprenditori nostrani c’è la Svizzera: vicinissima all’Italia, nota per essere un piccolo paradiso fiscale incastonato nel cuore dell’Europa e caratterizzata da una stabilità politica ed economica senza eguali, per molti rappresenta la terra promessa per realizzare le proprie ambizioni imprenditoriali. Il fatto che in alcuni cantoni si parli in italiano e non sussistano barriere linguistiche rende la Svizzera ancora più attraente. Ma attenzione: il web è pieno di informazioni fuorvianti sul tema. Blog e articoli di dubbia affidabilità dipingono la Svizzera come il luogo d’elezione per gli evasori fiscali e per chi vuole fare impresa nel totale anonimato, anche con scopi poco limpidi. Ovviamente le cose non stanno così, come scopriremo nelle prossime righe.

In questa guida cercheremo di fare chiarezza su come aprire una società in Svizzera: spiegheremo i requisiti da possedere, l’iter da seguire, i costi da sostenere e le tempistiche richieste. Analizzeremo inoltre l’incidenza della tassazione sui redditi d’impresa e i vantaggi derivanti dalla localizzazione all’estero della sede dell’azienda.

Aprire una società in Svizzera: come funziona?

La legge svizzera permette ai cittadini di qualsiasi Paese dell’Unione Europea, con l’esclusione di Bulgaria e Romania, totale libertà di trasferire la residenza e di lavorare nella Confederazione Elvetica. Pertanto, tutti questi soggetti sono pienamente legittimati, tra le altre cose, ad avviare un’attività imprenditoriale sul territorio svizzero.

Come si potrà facilmente immaginare, il primo passo per lanciarsi in un’avventura imprenditoriale sul territorio svizzero è decidere il settore in cui si intende operare e stilare un dettagliato business plan. Una volta definiti questi aspetti, occorrerà scegliere la natura giuridica dell’attività a seconda dei tipi di società disponibili in Svizzera: le principali tipologie societarie previste dal Codice della Obbligazioni Svizzero sono le seguenti:

  • ditta individuale: è una forma societaria molto semplice, utilizzata dai liberi professionisti (geometri, architetti, dentisti, artigiani, ecc) o da titolari di microimprese. In questo caso, tutte le operazioni dell’impresa sono riferibili al titolare e non vi è possibilità di cedere l’attività. Per aprire un’attività di questo tipo non è necessario risiedere in Svizzera, ma bisogna essere in possesso di un visto che permetta di lavorare nel Paese.
  • SAGL (Società a Garanzia Limitata): questa forma societaria, corrispondente alla s.r.l. italiane, si utilizza di norma per imprese di dimensione piccola o media; prevede la presenza di almeno due soci (che possono essere sia persone fisiche sia persone giuridiche) ed impone che l’amministratore abbia la residenza in Svizzera e, se straniero, sia in possesso di un regolare visto di lavoro. Per questa tipologia d’impresa, è richiesto che i nomi di tutti i soci siano depositati alla Camera di Commercio; deve inoltre essere indicata la quantità di quote possedute da ciascun socio. Per legge, le SAGL devono redigere un bilancio che deve essere validato da un revisore certificato. Il Codice delle Obbligazioni prevede anche un capitale massimo consentito per le SAGL, pari a 2 milioni di franchi svizzeri: questa forma sociale, pertanto, non è utilizzabile per aziende con un volume d’affari imponente o con prospettive di crescita particolarmente rosee.
  • SA (Società Anonima): è la tipologia d’elezione per le aziende medio-grandi ed equivale, per sommi capi, alle S.p.A. italiane. Questo genere di corporazione viene costituita da una o più persone, fisiche o giuridiche, ognuna delle quali investe parte del suo capitale nell’impresa ed in cambio riceve delle azioni. Anche in questo caso, è necessario che gli appartenenti al Consiglio di Amministrazione abbiano la residenza in Svizzera e siano dotati di un visto lavorativo. Questo genere di azienda ha l’obbligo di tenere una contabilità, che deve essere sottoposta alla verifica di un organo di revisione; annualmente, la relazione sui risultati economici dell’impresa viene presentata ai soci in assemblea congiunta. Una particolarità di questa tipologia di azienda è che, in fase di registrazione dell’impresa alla Camera di Commercio, è possibile non dichiarare i nomi dei soci: proprio da questa peculiarità deriva la dicitura Società Anonima.

Oltre a queste forme aziendali, la legislazione elvetica riconosce tipologie ulteriori, come la società in nome collettivo, la società in accomandita semplice, le associazioni con o senza scopo di lucro, e così via.

Una volta definita la tipologia di attività, bisogna designare un amministratore, che deve necessariamente avere residenza in Svizzera. Il passo successivo consiste nella redazione di uno statuto societario ufficiale, che deve essere rogitato dinanzi ad un notaio.

Occorrerà poi aprire un conto corrente con sede fiscale sul territorio svizzero. Infine, l’ultimo step sarà la registrazione dell’impresa alla Camera di Commercio svizzera: questo passaggio è fondamentale per poter svolgere attività di tipo artigianale, commerciale o industriale in territorio elvetico, e permette all’impresa di ottenere tutela giuridica. A seguito all’iscrizione al Registro delle Imprese come anche per aprire una società in bulgaria alla società viene assegnato un numero d’identificazione dell’impresa noto come IDI e paragonabile alla partita IVA italiana.

Di norma, le pratiche burocratiche per l’apertura di un’attività imprenditoriale in Svizzera richiedono da 2 a 5 settimane, anche se – in casi particolari e circostanziati, caratterizzati da particolare urgenza – è possibile ridurre l’iter a 5-7 giorni.

Quanto costa aprire un’azienda in Svizzera?

Aprire una società in Svizzera comporta dei costi che dipendono, in larga misura, dalla tipologia di azienda che si è scelto di fondare. Le imprese individuali sono senz’altro le più economiche, con una spesa di costituzione che parte da circa 1500 CHF. Per fondare una SAGL, la spesa richiesta è compresa tra i 6.500 e gli 8.000 franchi svizzeri. La costituzione di una SA, infine, costa tra i 12.000 e i 15.000 franchi. A queste cifre, occorre aggiungere una tassa di circa 120 CHF per l’iscrizione dell’azienda al registro della Camera di Commercio. Occorre inoltre, considerare che la legge elvetica prevede, per ogni tipologia aziendale, il deposito di un capitale sociale al momento della fondazione: gli importi – sebbene, come vedremo nel paragrafo dedicato all’approfondimento dei requisiti, non siano irragionevoli – vanno comunque tenuti in attenta considerazione in fase di fondazione aziendale.

A questi si aggiungono i costi da sostenere per i compensi di eventuali figure professionali indispensabili per l’attività aziendale: SAGL e SA, ad esempio, devono per legge tenere registrazioni contabili accurate che devono essere validate da un organo di revisione. Se si fonda un’azienda di questo tipo, occorrerà quindi nominare un revisore (o un collegio di revisori) e queste figure dovranno, ovviamente, essere pagate per la loro attività.

In molti casi, chi apre un’attività all’estero richiede la consulenza di agenzie specializzate, le quali comminano dei costi per il loro supporto negli adempimenti burocratici: le loro tariffe, che partono da circa 2.000 euro ma possono essere anche ben più alte, rappresentano un’altra voce di spesa da calcolare.

Infine, per non rischiare di fare il passo più lungo della gamba, bisogna stimare e valutare attentamente i costi di gestione e tassazione dell’attività aziendale.

La vita in Svizzera è molto più cara che in Italia: le utenze, i materiali e gli immobili commerciali sono decisamente costosi e l’importo richiesto per l’investimento iniziale può essere cospicuo. Dal momento che per fare impresa in Svizzera molto spesso occorre trasferircisi con la famiglia, va tenuto in considerazione anche l’aumento generale dei costi di alimenti, affitti, trasporto e servizi derivante dallo spostamento. Un discorso a parte vale per gli eventuali dipendenti: a fronte del costo della vita molto elevato, anche gli stipendi sono decisamente corposi. Basti pensare che un operaio non specializzato in Svizzera può guadagnare fino a 6.000 CHF (corrispondenti a circa 5.500 euro al mese), a fronte di una reddito mensile lordo medio di circa 2.000 euro per un operaio italiano.

Requesiti

In apertura abbiamo visto come qualsiasi cittadino dell’Unione Europea (ad esclusione di quelli con cittadinanza rumena o bulgara) possa aprire un’attività imprenditoriale sul territorio elvetico. Questo è senz’altro vero, ma vi sono anche diversi altri requisiti che la legge elevetica richiede di rispettare.

Innanzitutto, ogni tipologia di impresa richiede la disponibilità , al momento della fondazione, di un capitale sociale minimo fissato come per aprire una società a Cipro, per legge. Per fondare una SAGL, ad esempio, è necessario depositare un capitale minimo di 20.000 CHF. Per una SA, il capitale azionario minimo iniziale è pari a 100.000 CHF da suddividersi in azioni con un valore minimo di 1 centesimo l’una; il primo versamento deve essere pari almeno al 20% del capitale totale e avere un importo minimo di 50.000 CHF.

In mancanza di capitali importanti da investire, è possibile optare per un’impresa individuale, oppure conferire alla propria attività imprenditoriale la forma dell’associazione: di solito questa tipologia societaria è riservata alle attività senza scopo di lucro, ma può essere utilizzata anche per avviare un business in mancanza di un capitale sociale. Sebbene abbia alcune limitazioni, questa forma permette l’iscrizione al Registro delle Imprese in Camera di Commercio e consente di svolgere un limitato ventaglio di attività di natura commerciale.

Si può aprire una società in svizzera e lavorare in Italia?

E’ assolutamente possibile costituire una società in Svizzera e lavorare dall’italia, requisito fondamentale è quello della residenza sul territorio svizzero.

Per motivi fiscali, gli amministratori delle SAGL e i membri del Consiglio di Amministrazione aziendale delle SA devono necessariamente trasferirsi e vivere sul territorio elvetico; se non hanno nazionalità svizzera, inoltre, devono dotarsi di un adeguato visto che permetta l’attività lavorativa. Il trasferimento di residenza deve essere effettivo e risultare dagli atti amministrativi: gli italiani, ad esempio, oltre a fare richiesta di residenza al Comune svizzero in cui intendono fissare la loro dimora, devono provvedere ad iscriversi all’AIRE (Anagrafe degli Italiani Residenti all’Estero) e trascorrere almeno il 50% del tempo sul territorio elvetico, nel corso dell’anno.

Inoltre, occorre essere in grado di dimostrare di non avere alcun legame o centro di interesse con la nazione d’origine: ad esempio, in presenza di un coniuge e di eventuali figli minori, è necessario che anche loro si trasferiscano in Svizzera. Nel caso in cui i soci fondatori o i membri del Consiglio di Amministrazione non volessero o non potessero trasferire la loro residenza, la legge prevede la possibilità di nominare un gerente residente nella Confederazione Elvetica – potrebbe essere, ad esempio, il commercialista della ditta, o un avvocato o altra persona di fiducia.

Con una fiduciaria si può avere una società anonima anche in Svizzera

L’eventuale compenso erogato a questo fiduciario è un altro aspetto da considerare in fase di stesura del business plan aziendale e di stima dei costi d’impresa.

L’obbligo di trasferire la residenza in Svizzera non vige per chi fonda una società individuale; va detto, tuttavia, che imprese di questo tipo come aprendo una società a Malta prevedono che tutte le attività siano in capo all’intestatario della ditta. Risulterebbe singolare e complesso, per una persona residente in Italia, portare avanti un’attività professionale autonoma sul territorio svizzero senza trasferirsi (ferma restando, ovviamente, la possibilità di attraversare quotidianamente il confine per andare a lavorare sul territorio svizzero).

Aprire una società in Svizzera: tassazione
Una delle leggende metropolitane più diffuse sulla Svizzera è che sia un paradiso fiscale in cui le tasse non esistono e nessuno è tenuto a pagarle. La realtà, ovviamente, è ben diversa: anche al di là del confine lavoratori e imprenditori hanno l’obbligo di versare denaro al fisco. Quello che è senz’altro vero è che la pressione fiscale in Svizzera è estremamente più bassa che in Italia – e, in generale, è anche una delle più contenute dell’intero continente europeo.

La società anonima per eccellenza è sicuramente aprire una società in Delaware o comunque in un paradiso fiscale degli Stati Uniti.

Il sistema tributario svizzero prevede che il contribuente versi tasse allo Stato, al Cantone e al Comune di residenza. Sussistono delle differenze di tassazione tra i 23 Cantoni e i diversi Comuni: anche la sede dell’azienda, quindi, deve essere scelta oculatamente per minimizzare l’incidenza della pressione fiscale. In linea di massima, le imposte da corrispondere sono le seguenti:

  • imposta federale diretta sugli utili, con un’aliquota del 7.83% della base imponibile;
  • imposta cantonale sugli utili, con un’aliquota differente da Cantone a Cantone, variabile tra il 4.4% e il 19% della base imponibile;
  • imposta cantonale sul capitale, con aliquota compresa tra lo 0.03% e lo 0.3%;
  • imposta comunale sugli utili, variabile tra il 4% e il 16% della base imponibile;
  • imposta comunale sul capitale, con aliquota compresa tra lo 0.04% e lo 0.25%.

In linea di massima, quindi, un’impresa svizzera deve versare annualmente al fisco un importo variabile tra il 16% e il 30% della base imponibile. Per grandi aziende con capitali imponenti può trattarsi di un bel po’ di soldi, ma è comunque molto meno di quanto dovrebbe versare la medesima impresa se fosse situata in Italia, dove la pressione fiscale sui capitali e sugli utili arriva quasi il 65%.

Altri vantaggi fiscali derivano da un’aliquota IVA pari all’8% (a fronte di un’aliquota ordinaria, in Italia, del 22%) e dalla possibilità di detrarre il 100% dei costi vivi di attività: in questo modo, l’imponibile su cui lo Stato, i Cantoni e i Comuni richiedono di versare le tasse coincide con il profitto reale.

Aprire una società in Svizzera: vantaggi

Abbiamo già accennato in apertura ai vantaggi di avviare un’attività imprenditoriale in Svizzera. Senz’altro il principale è il fisco più lineare e meno opprimente rispetto a quello italiano: abbiamo visto che, in media, la tassazione sul capitale e sul profitto applicata in Svizzera è meno della metà rispetto a quella applicata in Italia. Ma i vantaggi non finiscono qui. La Svizzera gode infatti di una stabilità economica e politica tali da renderla il luogo perfetto per avviare un’attività d’impresa a lungo termine.

Un ulteriore vantaggio rispetto all’Italia consiste in una Giustizia più efficiente e in un minor carico di documentazione amministrativa richiesta per le pratiche di apertura e gestione dell’attività: l’apparato burocratico svizzero è infatti molto più snello e veloce della sua elefantiaca controparte italiana. Un altro aspetto vantaggioso consiste nella migliore specializzazione della manodopera elvetica: le stime ufficiali indicano che circa l’80% dei lavoratori svizzeri ha conseguito un diploma di scuola secondaria superiore, un attestato di formazione professionale o un titolo superiore.

A questi vantaggi generali, si aggiungono alcuni benefici particolari rivolti agli stranieri che desiderano avviare un’attività imprenditoriale in Svizzera. Sebbene non esista un programma nazionale volto a supportare l’imprenditoria straniera, la Confederazione elvetica prevede agevolazioni per chi decide di avviare attività nei settori delle infrastrutture e comunicazioni e in quello del turismo. Inoltre, i singoli Cantoni possono prevedere ulteriori incentivi, tra cui la possibilità di richiedere sconti sulle utenze energetiche, riduzioni o esenzioni dalle tasse per periodi limitati e requisiti più morbidi per ottenere i visti lavorativi.

Considerazioni finali

Da quanto sopra si può concludere che la legge svizzera permette una certa libertà d’impresa a chi desidera avviare un’attività sul territorio elvetico, indipendentemente dalla sua nazionalità e nel rispetto di taluni requisiti e limiti ben definiti. Senz’altro, però, non è possibile sfruttare questa libertà per tentare di raggirare il fisco.

Sebbene esistano alcune forme societarie che permettono di aprire un società in Svizzera e lavorare in Italia, è necessario che il fulcro dell’attività dell’impresa riguardi il territorio elvetico: le norme fiscali, infatti, prevedono che le imposte vengano versate nello stato in cui si presta attività lavorativa o imprenditoriale. In caso contrario, si ricadrebbe nella fattispecie dell’“estero-vestizione”, un abuso commerciale che consiste nel localizzare fittiziamente all’estero – in Paesi con un regime fiscale agevolato – la sede di un’impresa che di fatto opera in Italia. Questa pratica è molto rischiosa, perché rischia di attirare sulla propria attività l’attenzione delle agenzie fiscali di entrambi gli Stati.

Diffidate, poi, da chi vi dice che in Svizzera è possibile aprire un’azienda in maniera completamente anonima e operare in maniera poco chiara senza correre alcun rischio. Se vi state domandando se le società svizzere sono anonime, la risposta non è sempre affermativa. Ditte individuali e SAGL devono dichiarare alla Camera di Commercio i nomi di tutti i soci; le SA, invece, possono mantenere questa informazione anonima sul Registro delle Imprese, ma l’amministratore (o il suo fiduciario) deve conoscere l’identità di tutti i soci e, su richiesta delle autorità, ha l’obbligo di dichiararla. Non c’è spazio, quindi, per attività illecite o al limite della legalità.

 

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