Una tassazione pari a zero per società a Dubai, poca burocrazia e uno schema fiscale completemente attraente per imprenditori di tutto il mondo e nomadi digitali fanno si che Dubai è lo stato più ambito da ogni imprenditore.
Se siete intenzionati ad iniziare una nuova attività negli Emirati Arabi, oppure a trasferire la vostra già avviata però attualmente ubicata in Italia, prima di fare questo passo, è bene informarsi dettagliatamente in merito agli adempimenti burocratici, ai costi da sostenere e, aspetto fondamentale, al tipo di tassazione vigente nel territorio.
Vediamo tutti questi punti, uno a uno.
Perchè si sceglie di aprire una società a Dubai?
Perchè gli Emirati Arabi, e in particolare Dubai, attira così tanti investitori?
Innanzitutto, perché rappresenta un perno finanziario a livello mondiale; è sinonimo di avanguardia e ricerca ad altissimi livelli, soprattutto nel comparto finanziario, dell’intelligenza artificiale e del fintech.
Fintech sta per Financial Technology e comprende tutte quelle tecnologie di ultima generazione che, applicate prevalentemente in ambito finanziario, hanno l’obiettivo di implementare e migliorare sempre di più i servizi a disposizione degli utenti, snellendo gli iter amministrativi aziendali.
Per farvi un esempio pratico, pensate alla fatturazione elettronica.
Dubai è uno dei sette Emirati che insieme costituiscono gli Emirati Arabi Uniti e rappresenta un faro anche per la creare una holding che, ormai da parecchi anni, affascina tantissime multinazionali che sono interessate a trovare un gancio per fare presa sui mercati dell’Asia Centrale, del Medio Oriente e del Mediterraneo Orientale. Oltre a quello petrolifero, i settori economici di maggiore rilievo per l’economia degli Emirati Arabi Uniti e di Dubai sono il trasporto, l’industria pertrolchimica, il turismo, le energie alternative, il settore aerospaziale.
Un grande punto di forza di questo territorio, che infonde molta fiducia negli investitori, è rappresentato dalla stabilità politica e dalla sicurezza. Ogni anno Dubai attira a sè come una calamita un numero in continua crescita di imprenditori e investitori.
Il segreto di questo successo sta anche nel fatto che Dubai, ma in generale tutti gli Emirati Arabi Uniti, sanno guardare avanti e lo dimostrano creando le condizioni fiscali e legislative favorevoli ad incentivare all’interno nel proprio territorio l’insediamento e poi il continuo sviluppo delle start up che, a loro volta, contribuiscono ad arricchire il now-how nazionale.
Mercato immobilare di Dubai – Un investimento sicuro
Dubai attira anche moltissimi imprenditori e investitori che operano e sono interessati al florido mercato immobiliare emiratino. Infatti, Dubai è in continua crescita anche sotto questo profilo. Pensate che solo negli ultimi cinque anni il mercato immmobiliare è letteralmente esploso con la realizzazione di tantissime unità sia di tipo commerciale sia residenziale, nonché attraverso la costruzione di moltissimi spazi dedicati al coworking.
L’altro motivo è indubbiamente la convenienza fiscale.
Infatti, la tassazione vigente negli Emirati Arabi Uniti è estremamente più leggera rispetto a quella italiana.
Il motivo principale risiede nel fatto che gli Emirati Arabi Uniti vogliono incoraggiare e supportare le aziende nel loro insediamento offrendo loro condizioni favorevoli per aprire una nuova attività, il che si traduce poi in business anche per le innumerevoli banche emiratine e per le attività locali che rientrano, o rientreranno, nell’indotto di queste new-co straniere.
Considerate che ci sono questre tre fasce reddituali:
- Tassazione pari allo 0% per redditi imponibili fino a 375.000 AED cioè Dirham degli Emirati Arabi (che corrispondono a circa 96.700 Euro);
- tassazione del 9% per i redditi che superano la soglia dei 375.000 AED;
- tassazione del 15% per i redditi prodotti dalle grandi multinazionali che hanno superato i 3,15 miliardi di AED di ricavi (che corrispondono a circa 750 milioni di Euro).Un’altra motivazione stimolante per gli imprenditori è il basso costo del personale dipendente.
Facciamo un esempio pratico: se state valutando di aprire una pizzeria a Dubai, sappiate che il personale dipendente per servire in sala ha uno stipendio medio di circa 200 euro al mese.
Inoltre, una società offshore in Dubai non è obbligata ad assumere personale dipendente; questa decisione è pienamente libera, pertanto ogni azienda può valutare e decidere in base alle proprie esigenze, senza nessun vincolo in questo senso.
Però, è obbligatorio che uno dei soci ricopra il mandato formale di Managing Director.
Anche per quanto concerne la tassazione delle persone fisiche, quindi anche dei soci di queste aziende, è inesistente. In altre parole, l’imposta sul reddito delle persone fisiche è pari a zero.Tre differenti opzioni per aprire una società a Dubai
Aprire società free zone Dubai
Per aprire la vostra società a Dubai, potete considerare queste tre possibilità:aprire la società nel Mainland (territorio non Free Zone) di Dubai;
aprire la società in una delle Free Zone di Dubai;
costituire una società offshore nelle Free Zone di Dubai.Vediamo in che cosa si differenziano tra loro.
Il Mainland è un’area geografica del DED (ovvero Dipartimento Economico di Dubai) dedicata a tutte le realtà aziendali private dove svolgere funzioni aziendali commerciali. Non è una Free Zone.
Se scegliete di costituire la vostra società nel Mainland, affronterete un esborso di circa 5.000 euro, oltre al costo della locazione e delle utenze dei locali.
Aprire nel Mainland è consigliabile se la vostra società opererà effettivamente sul territorio degli Emirati Arabi, con fatturazione verso clienti emiratini e se effettuerà importazioni dall’estero con successiva rivendita negli Emirati.
Per poter costituire qui la vostra società, dovrete sottostare a questa condizione imprescindibile: il 51% della proprietà della società deve essere collegata a un local partner oppure ad una società fiduciaria, sempre avente base locale.
L’unica eccezione è per l’Individual Estabilishment ovvero la ditta individuale per la prestazione di servizi professionali. In questo caso, infatti, potete detenere il 100% del capitale sociale ma avrete comunque bisogno di uno sponsor/socio emiratino.
Quest’ultimo deve avere accesso ai conti correnti bancari della società. Inoltre, è il socio emiratino a conferire procura al socio straniero per l’operatività aziendale.
Vi occorre il visto lavorativo che ha validità 2 anni ma è rinnovabile.
Le 4 free zone principali di Dubai
Le Free Zones sono state istituite nel 1985 e sono delle zone franche. Sono oltre 50 e ognuna risponde a diverse esigenze. La scelta della Free Zone varia in base alle vostre esigenze. Ad esempio, se desiderate avere o meno il Visto residente, in base alla categoria commerciale in cui rientra la vostra attività, se necessitate o meno di un ufficio fisico, con quali valute volete lavorare, di quanti account bancari avete bisogno oppure se avete bisogno di una fiduciaria.
Se la vostra azienda è all’interno di una Free Zone, non verserà nessuna imposta per 15 anni; è possibile prorogare tale esenzione per ulteriori 15 anni.
Inoltre, non dovete presentare nessun bilancio contabile nemmeno per società partner tipo con la base di società aperta in Inghilterra ad esempio, i tempi per perfezionare l’apertura della società sono brevi e dovete affrontare pochi e snelli adempimenti burocratici.
Avete però l’obbligo di prendere un locale in affitto, ubicato all’interno della Free Zone ovviamente, nonché attivare i relativi contratti per le utenze. Tenete presente che in media per l’affitto di un locale il costo mensile è di circa 500 euro al metro quadro.
Ci sono poi alcune Free Zone che fanno eccezione a questa regola, in quanto consentono alle aziende di avere solo un ufficio virtuale oppure di adottare la formula coworking allo scopo di ridurre le spese di gestione.
1) Dubai International Financial Centre (DIFC)
Il Dubai International Financial Centre (DIFC) offre numerosi vantaggi e rappresenta il cuore finanziario di questo territorio e di tutto il Medio Oriente. Qui si trova l’intero comparto del settore bancario. La particolarità di questa zona franca è che gode di una giurisdizione e di organi di vigilanza propri., tra cui un ambiente normativo e fiscale favorevole per le imprese finanziarie, facilità di accesso ai mercati regionali e internazionali, infrastrutture di livello mondiale e una rete di professionisti qualificati nel settore finanziario. Inoltre, il DIFC offre la protezione legale del sistema giuridico comune, un ambiente di business dinamico e una posizione strategica nel cuore del Medio Oriente.
2) Jebel Ali (JAFZA)
Situato a ovest di Dubai, rappresenta la Free Zone più vasta ed è l’ideale soprattutto per società del settore commerciale e manifatturiero. Qui non è richiesto il versamento di un capitale sociale minimo e offre vantaggi come una posizione strategica vicino al porto più grande del Medio Oriente, agevolazioni fiscali, libertà nella proprietà aziendale, infrastrutture di classe mondiale e accesso a una vasta rete di aziende internazionali.
3. Dubai Media City (DMC)
Rappresenta invece il polo dove si concentrano le aziende che operano nel settore dei contenuti multimediali e offre vantaggi come un ambiente favorevole per le aziende dei media, accesso a un’ampia gamma di talenti nel settore dei media, facilità di creazione e gestione di aziende, e la possibilità di collaborare con altre aziende del settore in un hub dinamico.
4. Dubai Silicon Oasis (DSO)
Dubai Silicon Oasis (DSO) che si trova nei pressi dell’aeroporto, viene scelta dalle società del settore tecnologia e innovazione. E’ una zona franca tecnologica a Dubai che offre vantaggi come agevolazioni fiscali, infrastrutture tecnologicamente avanzate, accesso a un’ampia rete di aziende tecnologiche e istituti di ricerca, nonché un ambiente propizio all’innovazione e alla collaborazione nel settore delle tecnologie dell’informazione e delle comunicazioni.
5. Dubai Healthcare City (DHCC)
E’ l’ombelico del settore sanitario degli Emirati Arabi Uniti; qui si concentrano ospedali, cliniche private, ambulatori, laboratori e studi medici. Offre vantaggi come un ambiente regolamentato per l’industria sanitaria, una vasta gamma di servizi medici di alta qualità, facilità di accesso a pazienti internazionali, collaborazioni tra professionisti sanitari e un ambiente di ricerca e sviluppo medico all’avanguardia.
6. SPC Sharjah Publishing City
Sharjah Publishing City offre vantaggi come agevolazioni fiscali, libertà nella proprietà aziendale, infrastrutture moderne e supporto per le aziende nel settore editoriale, della stampa e dei media.
7. Ras Al Khaimah Economic Zone” (RAKEZ)
RAKEZ è una zona franca che offre numerosi vantaggi, come agevolazioni fiscali, 100% di proprietà straniera, facilità di avvio e gestione delle imprese, infrastrutture moderne e supporto agli investimenti in settori diversi, come manifatturiero, commerciale, logistico, tecnologico e servizi.
Ras Al Khaimah stessa è una destinazione rinomata per il turismo, l’industria manifatturiera e l’agricoltura, grazie alla sua posizione strategica sul Golfo Persico.
Come aprire un attività a Dubai
Dovete valutare attentamente il tipo di attività da svolgere negli Emirati, anche in funzione della Free Zone in cui vi interessa aprire il vostro ufficio. Infatti, non tutte le zone franche consentono l’apertura di qualunque genere di attività. Ogni Free Zone presenta differenti caratteristiche e, di conseguenza, sono diverse le tipologie di business che vengono accolti.
Se optate per la terza soluzione, ovvero costituire una società offshore all’interno di una delle Free Zones di Dubai, avete la seguente situazione:
- Il capitale e anche la compagine sociale possono essere totalmente stranieri anche società in svizzera, senza alcun vincolo di inclusione di local partners;
- Esenzione totale dalla tassazione negli Emirati Arabi Uniti;
- libertà di scegliere se aprire i conti correnti aziendali presso banche degli Emirati oppure presso istituti di credito di altri Paesi;
- rapidità di registrazione della new-co nel corrispondente del nostro Registro delle Imprese locale, infatti può essere operativa in soli 2 giorni;
- facoltà di operare in quasi tutti i settori di attività purché al di fuori del territorio degli Emirati Arabi. Infatti, questa è l’essenza di una società offshore: può svolgere la propria attività solo all’estero. L’unica attività consentita all’interno degli Emirati Arabi, infatti, è il rapporto bancario legato al conto corrente, se si è scelta una banca locale;
- per la gestione di una società offshore occorre avvalersi di un agente locale, il quale a sua volta deve essere debitamente abilitato.
La scelta di aprire una società offshore a Dubai è determinata dal fatto che gli Emirati Arabi Uniti offrono un’ampia scelta di banche, ciascuna con le proprie caratteristiche, che possono accogliere i conti correnti di queste aziende. La società offshore può quindi scegliere l’istituto di credito con le caratteristiche e le condizioni economiche più consone alle proprie esigenze.
L’altro punto a favore degli Emirati Arabi Uniti è rappresentato dalla diffusione della lingua inglese.
Infatti, qui tutti parlano fluentemente inglese e questo riguarda anche la documentazione (societaria, bancaria, legale, ecc) che è prodotta interamente e direttamente in lingua inglese. Questo rappresenta un grande vantaggio, infatti in questo modo non è necessario tradurre nessun documento e si evitano misunderstanding in merito alla comprensione del contenuto dei documenti. Questa difficoltà di comprensione non esiste negli Emirati Arabi Uniti, in quanto tutti possiedono una padronanza di comunicazione in lingua inglese, sia scritta sia quella orale, di alto livello.
Un altro aspetto che sta spingendo sempre più aziende anche dislocate come per esempio società in Hong Kong ad avviare la propria attività in questo territorio sono le ottime prospettive di crescita dell’economia degli Emirati Arabi Uniti.
Il paese vive una situazione di continuo e incalzante sviluppo. Questa situazione florida è consentita anche dalla salvaguardia delle attività bancarie, a cui il governo locale ha sempre dedicato un occhio di riguardo, raccogliendone i frutti, è proprio il caso di dirlo.
Il Paese gode di una buona immagine a livello mondiale che gli conferisce credito ed è anche il motivo per cui gli investitori di tutto il mondo guardano agli Emirati con sempre più fiducia e interesse.
Occorre un’apposita licenza per aprire un’attività a Dubai
Per poter aprire la vostra attività a Dubai, avete bisogno di una licenza.
Il costo per questa operazione oscilla tra 600,00 e 5.000,00 euro e dipende dal tipo di attività.
Invece alle società offshore non serve la licenza.
Tale licenza può essere di queste tre diverse tipologie:
- commerciale: questo tipo di licenza vi apre le porte verso qualunque attività di natura commerciale;
- industriale: dovete possedere questa licenza per intraprendere attività industriali o manifatturiere;
- professionale: questa licenza consente di svolgere attività rientranti in diversi settori, ad esempio quello artigianale oppure nell’ambito dei servizi (come ad esempio, distribuzione, trasporti, intermediazione) e infine quello delle attività professionali, ovvero studi legali, medici, di architettura, di consulenza fiscale e così via.
Licenza a Dubai, come ottenerla?
Tutte queste licenze vengono emesse dal Dubai Department of Economic Development.
La licenza necessaria per operare nel settore del turismo, invece, viene rilasciata dal Department of Tourism and Commerce Marketing.
Per alcune categorie di attività, dovrete per prima cosa ottenere l’autorizzazione preventiva dal parte del Ministero di competenza, nonchè di alcune autorità federali. Tra queste ultime, ci sono la Banca Centrale degli Emirati Arabi Uniti, il Ministero dell’Economia e il Ministero della Salute.
Dopo questo primo step, ogni attività commerciale o industriale o professionale che vuole instaurarsi a Dubai deve essere registrata presso la Camera di Commercio e dell’Industria degli Emirati Arabi Uniti.
Tipologie di società costituibili a Dubai
In base alla disciplina societaria degli Emirati Arabi Uniti, sono previste sette categorie di società.
Sono le seguenti:
- General Partnership, che possiamo equiparare alla nostra Società in nome collettivo;
- Limited Partnership, che corrisponde alla nostra Società in Accomandita Semplice;
- Joint Participation che è la Joint Venture;
- Public Joint Stock Company che corrisponde alla nostra Società per Azioni pubblica;
- Private Joint Stock Company, simile alla nostra Società per Azioni privata;
- Partnership Limited with Share che corrisponde alla nostra Società in Accomandita per Azioni;
- Limited Liability Company che è assimilabile alla nostra Società a Responsabilità Limitata.
Altro step importante a cui prestare attenzione: la scelta della denominazione della vostra società che deve osservare alcune regole, in primis non potete acquisire per la vostra azienda un nome uguale ad un’altra società già attiva all’interno del territorio emiratino; secondariamente, ma non per importanza, anzi, prestate molta attenzione alla scelta della denominazione aziendale, in quanto non deve risultare offensiva per la morale degli Emirati.
Tassazione a Dubai – Non si pagano le tasse?
Abbiamo visto che la tassazione è davvero molto agevolata per un’azienda di Dubai.. praticamente nulla ma quante tasse si pagano a Dubai?
Ci sono delle differenze legate al settore di attività e all’entità del reddito imponibile prodotto.
Ad esempio, le società bancarie e finanziarie vengono assoggettate a una tassazione nella misura del 20% dei loro profitti; invece alle società operanti nei settori petrolio e gas, viene applicata una tassazione del 50% dei profitti.
Per le imprese la soglia di registrazione Iva obbligatoria è 375.000 Dirham (AED), invece il limite per la registrazione volontaria è di 187.500 Dirham.
Le imprese non residenti che effettuano forniture di beni o servizi soggette ad Iva, non devono osservare nessuna soglia di registrazione. Bisogna rispettare però la tenuta di registri contabili, l’emissione delle fatture e provvedere alla presentazione delle Dichiarazioni Iva (mensilmente o trimestralmente a seconda se la vostra azienda rientra o meno tra i grandi contribuenti).
L’eventuale Iva risultante a credito può essere portata in compensazione con l’Iva a debito del periodo successivo.
Le aziende devono versare l’Iva e le accise online utilizzando il portale della Federal Tax Authority.
Aprire partita IVA a Dubai – Costi e aliquota
L’aliquota IVA a Dubai è pari al 5%, ma si applica soltanto sui prodotti e i servizi venduti negli Emirati Arabi al di fuori dalle zone franche. Dubai per molti versi e proprio inq uesto è vista come un paradiso fiscale come per le Tasse in Delaware per esempio, proprio per la bassa tassazione.
Ci sono poi delle accise applicate ad alcuni prodotti considerati dannosi per la salute o per l’ambiente, quali:
le bevande gassate tra cui rientrano anche gli energy drinks
la caffeina, il ginseng, in genere qualunque sostanza stimoli eccessivamente l’attività mentale e fisica
il tabacco e i prodotti derivati (quindi anche i dispositivi delle sigarette elettroniche)
le bevande zuccherate
Gli adempimenti fiscali da osservare sono molto più snelli rispetto a quelli del sistema tributario italiano.
Per fare un esempio: per una società che inizia la sua attività il 1 gennaio, il primo anno soggetto all’imposta sulle società sarà l’anno solare successivo e la relativa dichiarazione dei redditi dovrà essere presentata nell’anno seguente (quindi dopo due anni dall’inizio attività). Questa dichiarazione dei redditi dovrà essere trasmessa per via telematica.
Per quanto riguarda la tassazione delle persone fisiche, quindi anche per vostri eventuali dipendenti non locali, bisogna dire che non sono soggetti ad alcuna imposta sul reddito, né a livello federale né nei singoli emirati, quindi neppure a Dubai.
In conseguenza di ciò, non ci sono adempimenti in termini di dichiarazioni reddituali da presentare.
Come ottenere il visto di lavoro per Dubai
Per vivere e lavorare negli Emirati Arabi Uniti è necessario ottenere l’apposito visto.
Lo si ottiene fornendo alle autorità competenti la documentazione attestante il fatto di essere in possesso di un contratto di lavoro presso un’azienda con sede negli Emirati oppure a fronte di investimenti di una certa entità o per il fatto di possedere delle quote in un’azienda.
Le società che assumono alle proprie dipendenze cittadini aventi passaporto emiratino, devono obbligatoriamente versare ai dipendenti una quota dello stipendio sotto forma di versamenti in appositi fondi pensione.
Infatti, gli Emirati Arabi Uniti vantano un regime di sicurezza sociale che si applica però esclusivamente ai dipendenti nazionali. I dipendenti che non appartengono al Consiglio di Cooperazione del Golfo, non sono interessati dal regime di sicurezza sociale.Generalmente questi contributi per la sicurezza sociale sono calcolati con il tasso del 17,5% dello stipendio del dipendente.
E’ stabilito dal contratto locale di lavoro. Di questo 17,5%, il 5% è a carico del dipendente mentre il restante 12,5% è a carico del datore di lavoro.
Invece, per i lavoratori che non sono cittadini degli Emirati Arabi Uniti, i contributi vengono determinati in base alle norme di sicurezza sociale del loro Paese d’origine.
Ottenere il Visa Resident
Il modo migliore per costituire la vostra società a Dubai, cioè seguire l’iter più sicuro, legale, per evitare problemi in termini di trasferimento di capitali dall’Italia all’esteto, è quello di ottenere una Visa Resident cioè un Visto di Residenza.
La prima condizione per poter ottenere il visto di residenza emiratina, consiste nel fatto che la tua società possa essere utilizzata come sponsor, ovvero a supporto di altre attività economiche emiratine.
Inoltre, vi sarà richiesto dal Ministero dello Sviluppo Economico degli Emirati Arabi di dimostrare di avere la liquidità necessaria per coprire i costi legati all’apertura dell’attività, nonché al mantenimento della stessa, quindi sostenere le spese mensili per la locazione e i consumi delle utenze dei locali, effettuare il puntuale pagamento degli stipendi del personale dipendente. Comunque, non si tratta di un importo molto elevato; infatti, generalmente viene considerato adeguato un saldo di conto corrente compreso tra 10.000 e 50.000 euro, a seconda dell’oggetto dell’attività.
Come trasferire la residenza fiscale a Dubai?
Ottenere il visto di residenza non implica automaticamente il trasferimento di residenza dall’italia agli Emirati Arabi Uniti. Infatti, per richiedere la residenza a Dubai dovete presentare una domanda presso l’Ambasciata Italiana ad Abu Dhabi o al Consolato Italiano a Dubai.
Ottenere la residenza a Dubai, è conveniente perché significa:
Essere soggetti esclusivamente alla tassazione degli Emirati (pari a zero) sia le persone fisiche che le società all’interno delle Free Zone sono esenti da tassazione e anche esonerate dallo scambio di informazioni reddituali avere un conto corrente fisico presso una delle banche emiratine poter acquistare beni (auto, immobili) o affittare case o uffici accedere ai servizi sanitari elettronici accesso al credito (quindi stipulare leasing, finanziamenti, mutui nonché avere una carta di credito).